Omicidio-suicidio ad Avola, in provincia di Siracusa. Non si tratta di due sconosciuti, ma di marito e moglie: l'ennesimo litigio coniugale avrebbe portato l'uomo, Antonio Mensa a sparare dritto alla gola della moglie, Antonella Russo, deceduta sul colpo. Secondo quanto riportato i due non vivevano più insieme; Antonella infatti, che lavorava come addetta alle pulizie in una clinica privata, aveva deciso di seprararsi dal marito ed era tornata a vivere a casa della madre insieme ai tre figli di 22, 18 e 4 anni.
Sembrerebbe inoltre che avesse recentemente denunciato Antonio, conosciuto in paese come onesto gommista, per stalking e di conseguenza avesse cercato in tutti i modi di prenderne le distanze. La ricostruzione del delitto è agghiacciante: un omicidio premeditato, a sangue freddo e davanti agli occhi increduli del figlio più piccolo.
La sera dell'omicidio, lunedì 12 agosto, alle 21 la donna avrebbe ricevuto una telefonata dal marito che le chiedeva di farsi trovare sotto casa della madre con il bambino per fare una passeggiata insieme. Secondo le prime ricostruzioni, messe a punto dal commissariato di Avola guidato da Marcello Castello, l'uomo si sarebbe presentato armato di un fucile semiautomatico a canne mozze, detenuto illegalmente.
La forza "di mamma" ha dato ad Antonella un ultimo barlume di lucidità: ha lasciato il piccolo che teneva in braccio per proteggerlo, perchè già aveva capito le atroci intenzioni del marito. Fuggito di corsa dietro ad un cespuglio, il piccolo ha visto la madre morire sotto i suoi occhi. Antonio infatti ha fatto fuoco colpendo la moglie alla gola ed uccidendola sul colpo.
La sorella di lei, accorsa nel frattempo dopo che il piccolo è riuscito a dare l'allarme - “Papà ha ucciso la mamma” - ha provato a bloccare Antonio che, prima, le avrebbe puntato l'arma contro, e poi si è sparato, uccidendosi.“
Tratto da Today.it